FANZINE

Amen

CITTA'

Milano

ATTIVITA'

1983-1989

Genere

Post Punk

amen fanzine

Amen nr. 1 (1983) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 2 (ottobre 1984) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 3 (marzo 1985) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 4 (settembre 1985) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 5 (giugno 1986) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 6 (1987) --> PDF [clicca qui per scaricarlo]

Amen nr. 7 "La Nave dei Folli: a dieci anni dalla 180" (giugno 1988) --> PDF [clicca qui per scaricarlo] (*)

Amen nr. 8 "The Negative Communication Age" (settembre 1990) --> PDF [clicca qui per scaricarlo] (**)


Un immenso grazie ad Angela Valcavi per la gentilezza, l'incoraggiamento per questo mio (inevitabilmente folle) progetto e per aver avuto il piacere di condividere in pieno tramite Capit Mundi? quelle sue creazioni che segnarono (anche annegandoli - senza alcuna pietà - nell'inchiostro più NERO) i nostri anni 80.

"Via Rismondo 117 " è un pezzo di vecchia Milano che non c’è più. È un indirizzo nella periferia milanese, la mia prima casa, due stanze con bagno alla turca in comune sul pianerottolo. Via Rismondo 117 è stata un recapito, una fucina di idee e di creatività, un catalizzatore, la scatola magica dove si sono incontrate persone uniche e straordinarie che hanno reso speciale un periodo irripetibile. Fuori c’era una piccola rivoluzione che stava modificando le vite, le scelte creative, estetiche, politiche e rivendicative di chi chiedeva di esistere. Da Via Rismondo 117 parte una storia che attraversa un decennio, una narrazione che esce dal bilocale di periferia e percorre la città, incontrando il punk, la new wave, il dark, l’industrial, i centri sociali, le case occupate, la città che cambiava, per raccontare un grande laboratorio sociale e anche le sue contraddizioni: una cultura diversa che si è diffusa e sviluppata dove ha trovato il terreno adatto, opponendosi al livellamento avvilente dei bisogni indotti dall’effimero del mercato. È proprio contro quel modello di banalità che sono nate realtà sociali, espressive, artistiche, teatrali e discografiche che intendevano rivendicare con prepotenza la necessità di progettare, incontrarsi ed esprimersi con modalità autonome. È reagendo alla banalizzazione dell’esistente che, una fanzine dopo l’altra, le pagine di "Fame", "Amen" e "Informe" sono uscite da via Rismondo esprimendo pensieri altri, resistenti, contro. Straordinarie avventure che sono diventate amicizie, dischi, cassette e progetti e che nel loro piccolo, per alcuni anni, hanno contribuito a rendere Milano, e l’Italia, posti meno provinciali ma anche più umani. ("Via Rismondo 117, un romanzo di Angela Valcavi" in libreria dal 26 settembre 2025 - Interno4 Edizioni)


(*) Vittore Baroni [Rockerilla n. 99 - novembre 1988]

"In un articolo di alcuni mesi fa mi dolevo della mancanza, in Italia, di pubblicazioni sotterranee di un certo spessore contenutistico, fra quelle che si muovono a diretto contatto con la scena musicale. A smentirmi arriva questo ricco numero speciale della rivista Amen, consiste in una compilation su picture disc più libro di 84 pagine, il tutto rinchiuso in un contenitore metallico. Originalità della confezione a parte, il lavoro vuole fornire alcuni elementi di riflessione (come già l'ottimo opuscolo più disco sulla situazione nel Salvador) sul problema estremamente complesso e difficile delle malattie mentali, la emarginazione dei "diversi", gli squilibri e i contrasti derivati dall'applicazione imperfetta e priva di convinzione della legge che ha portato alla chiusura dei manicomi ("a dieci anni dalla 180" è il sottotitolo della raccolta).

Interventi di medici e operatori sanitari, testimonianze dirette, esperimenti di laboratorio creativo (stimolante il materiale iconografico che illustra il volume), articoli su "arte e follia", un fumetto e altro ancora, costituiscono un contributo concreto e ponderato, conscio degli inevitabili limiti imposti dall'affrontare un argomento così ampio ("il nostro lavoro non ha né punti di arrivo né punti di partenza. E' un insieme di spaccati, di voci e d'emozioni" ).

Allo stesso modo, i quattro gruppi coinvolti hanno preparato grafiche, testi e canzoni in sintonia con il tema del progetto. Appare quasi superflua a questo punto una "critica" dei contenuti musicali, vista la rilevanza del prodotto nel suo insieme (esiste anche una appendice su videocassetta), tenterò comunque di fornire alcune indicazioni.

Qualche perplessità è suscitata dalla prima facciata, interamente occupata dai Pagan Easter di La Spezia, soprattutto per l'uso della voce e la stentata pronuncia in inglese, che frappone un antipatico filtro alla comunicazione di tormentate analisi interiori, mettendo in ombra anche i progressi strumentali compiuti dal gruppo (oggi ancora più orientato verso sonorità non convenzionali, rispetto alle registrazioni qui contenute).

Veramente ottimo il lato B, spartito da tre formazioni che hanno in comune solo l'uso estremamente spontaneo e diretto della lingua italiana, visto il suono e lo stile personale che le contraddistingue. "Valium" dei Pedago Party, Crass-punk evoluto e grintoso dalla provincia di Piacenza, "E la mente si muove scoordinata" dei milanesi Ca Ira, psico-funk metropolitano anni ottanta, più i tre brani dei già rodati Gronge di Roma, costituiscono il migliore suggello per la coraggiosa operazione di Amen: musica rivolta verso il nuovo senza essere astrusamente sperimentale, testi non banali che riescono a esprimere emozioni sincere e "reali". In particolare il linguaggio maturo e sofferto dei Gronge, crudo e allo stesso tempo ricco di sfumature, risulta molto efficace nel comunicare gli incubi della "massa nera che ci comprime il cervello", nel sezionare "la paura di aver dentro la bestia nera".

Questo non è entertainment!"

(**)AMEN”, THE NEGATIVE COMMUNICATION AGE, N. 8,

ASS. CULT. THX 1138 - AMEN PROD., MILANO, SETTEMBRE 1990.

Monografia sulle nuove tecnologie e compilation doppio album di musica industriale e sperimentale con gruppi da tutto il mondo.

Nella descrizione si legge:

«Oltre agli interventi dei gruppi musicali vi sono stralci di documenti per addetti al settore artistico/culturale ed articoli per ampliare ed estendere la riflessione sulle possibilità di azione e di vita che la tecnologia ci può consentire in questa fine del XX secolo. Crediamo che l’uso dei mezzi tecnologici sarà una delle forme dell’agire sociale del prossimo futuro, anche per chi opera all’interno delle autoproduzioni. Questo ottavo numero di “Amen” è solo l’inizio di una discussione e di un’analisi che (volenti o nolenti) ci coinvolgerà tutti. L’era della Comunicazione Negativa è il titolo di questo numero in cui vi sono articoli sulla tecnologia, l’informatica, le trasformazioni, il rapporto uomo-macchina. Abbiamo voluto creare un prodotto che non fosse l’esaltazione della tecnologia, ma neanche la demonizzazione dell’informatica o la caccia alle streghe».


WEBGRAFIA ESSENZIALE:


Intervista a Angela Valcavi (blog "Le Fanzine" di D. Briganti) [clicca QUI per leggere]

Angela Valcavi ("Agenzia X") [clicca QUI per leggere]

FAME – Il romanzo di una fanzine - di Angela Valcavi ("Gli Amici e i Compagni di Luca Rossi") [clicca QUI per leggere]


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