Looking for Unknown Pleasures

Uno degli obiettivi auspicati del mio intero progetto (di cui questa "mappatura" ne è un aspetto ineludibile) - forse proprio uno di quelli più profondamente intimi - è il piacere di ri-scoprire dentro di ognuno di noi il piacere di scoprire. E di condividerlo, questo piacere, in modo che ne generi spontaneamente altro.

Questo credo sia lo spirito che ha permeato, facendone da collante, ogni cosiddetto  movimento o “avanguardia” e, quindi, lo è stato anche dell’ultima di queste che ha potuto vantare una influenza ed una diffusione davvero globale: il punk.

Il ‘media fanzine’ era, nella sua essenza, proprio questa condivisione di questo piacere.

Che ne diveniva il naturale ricavo, l’unico, ma incommensurabile, che se ne poteva ottenere.

Le fanzine venivano vendute (ma tante volte anche regalate) al solo scopo di provare a recuperare qualche lira per realizzarne una successiva. Quasi nessuno pensava di fare una fanzine per ricavarci qualcosa, viverci o, addirittura arricchirsi. Comunicazione quindi scambio di idee quindi stimoli creativi (“stimoli di rivolta” come si intitolava proprio una di queste) quindi piacere. Cerchi che si chiudevano l’uno nell’altro, simbioticamente.

Al posto di queste righe, prima, c’era la pagina che avevo inteso dedicare a Tribal Cabaret proprio in forza di quel piacere suddetto.

Tribal Cabaret negli anni 80 era una fanzine (ma proprio su questa pagina quel “quasi nessuno” di cui sopra forse prende concretezza) oggi è una rivista che viene venduta a 16 Euro (ah! vero c’è anche la cassetta allegata!) ma è una rivista, nonostante, anzi proprio perché i loro autori (nella pagina ove si può acquistare online) tengono “a precisare, orgogliosi della nostra libertà, che la nostra è una “fanzine” (n.d.r.: mettendo il termine stranamente tra le virgolette) non una rivista”.

Non è mai un buon segno quando bisogna fare precisazioni così ostentate sulla propria essenza. Ed è inoltre piuttosto percepibile anche l’olezzo di marketing.

Su questa pagina avevo caricato due numeri di Tribal Cabaret Magazine, per la precisione il nr. 3  (di Schwarzkog) ed  il nr. 4 del dicembre 1983, che sulla copertina riporta l’indicazione (come moltissime fanzine in quegli anni) “Supplemento al numero 2 di Stampa Alternativa - Registrazione Tribunale di Roma 276-83 - Direttore Responsabile: Marcello Baraghini”. Questo perché, come ne ho parlato proprio con Marcello, in una intervista che mi ha concesso QUI, senza quella Direzione Responsabile chi avesse pubblicato una fanzine avrebbe commesso il reato - previsto dalla legge nr. 47/1948 - di “stampa clandestina”.

Ieri sono stato contattato da Dario Calfapietra, uno degli autori dell’attuale Tribal Cabaret che mi ha comunicato che lui e la sua collega Daniela Giombini, non hanno alcun piacere che io avessi messo qui disponibile digitalmente e gratuitamente quei 2 numeri integrali di Tribal Cabaret; si è rammaricato che io non avessi chiesto il consenso degli autori (al che, allora, lo avrei dovuto chiedere proprio a Marcello Baraghini forse, chi più del Direttore Responsabile avrebbe davvero potuto concedermelo?); che sarebbe in essere un conflitto di interessi (quindi ritengo tra uno economico – il loro – ed uno esistenziale tout court – il mio - perchè io non sto vendendo nulla, questo progetto per me è principalmente un costo sia di energie che economico, sperando di ottenere quel ricavo di piacere di cui sopra).

Mi ha inoltre contestato il fatto di aver inserito sempre su questa pagina l’indicazione “presto online” relativa ai numeri 5 e 6 (che, tra l’altro, riportano in copertina le medesime indicazioni del numero 4 quindi il riferimento a Marcello Baraghini come Direttore responsabile) ma, visto che asserisce di aver visitato il mio sito, avrà sicuramente potuto anche riscontrare che quelle righe di testo con annunci di numeri “presto online” sono solo una predisposizione (con auspicio, certo) per poter, un giorno, inserire il relativo documento e queste sono presenti in tutte le pagine di tutte le fanzine, anche in quelle che so che non riuscirò sicuramente mai a recuperare.

Perciò mi ha chiesto di non caricare qui sul mio sito i suddetti numeri 5 e 6 (che, ribadisco, non ho nemmeno nella disponibilità!) perché questi numeri sono nel loro catalogo per la vendita come “arretrati” pubblicizzata sui numeri recenti Tribal Cabaret. Che loro filosofia è che la gente legga Tribal Cabaret su carta e non su un device e che in caso contrario li avrebbero resi già loro disponibili in versione digitale (poi effettuando una veloce ricerca si riscontra misteriosamente ed alquanto in contrasto con la loro asserita filosofia che proprio il numero 5 è in vendita su Amazon ad € 3,17 clicca QUI per comprarlo). Quindi non vorrei davvero che, alla fine, stiamo parlando di un conflitto di interessi basato su 3 Euro e 17 centesimi... Spero di no!

amazon tribal cabaret

In conclusione sono stato invitato a caricare su questa pagina esclusivamente: copertina, l’ultima di copertina, la copertina del booklet e quella della cassetta. Avendo il piacere di esserci si, ma, a loro dire, solo parzialmente.

Quindi mi pare di capire, forse mi sbaglio, che mi sia stato chiesto di far loro pubblicità in modo gratuito: nessun piacere completo (come dovrebbe essere il vero piacere), parziale si, perché comunque è pubblicità gratuita e non costando nulla, perché no?

Ecco: ogni qual volta non riesco a percepire quel piacere che ho cercato di descrivere qui all’inizio nelle persone con cui vengo in contatto (dovunque, non solo qui e per questo motivo), quel piacere d’improvviso ed immediatamente si spegne anche in me.

Se c'è un problema è quello che probabilmente sono troppo geneticamente punk e quindi proprio con quello spirito profondo, che mi anima dall'eta di sedici anni all'inizio degli 80, sto sviluppando questo progetto, questo “rewind antropogenetico”.

Ecco perchè se avete cliccato sul nome Tribal Cabaret avete trovato, ne nolente, questa pagina che è andata  a sostituire quel piacere di cui sopra.

P.S.: Ho ritenuto di inviare via PayPal a Tribal Cabaret € 100 indicando nella causale “Risarcimento forfettario eventuali danni causati da mia (da voi non autorizzata) pubblicazione di nr. 2 arretrati della rivista Tribal Cabaret. Con le mie più sentite scuse”.

Credo di aver ampiamente saldato il conto con queste persone e per me questa storia finisce, squallidamente, qui.

paypal tribal cabaret