BAND

TCYTUAH

Titolo

The Soul of the Best TCYTUAH

Data

47 D.C.

Genere

Roots Insoultin'

Ristampato solo grazie alla immaginifica Capit Mundi?, l'oramai introvabile - finanche per i tombaroli più smaliziati - primo LP dei 𝗧𝗖𝗬𝗧𝗨𝗔𝗛 intitolato “𝘛𝘩𝘦 𝘚𝘰𝘶𝘭 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘉𝘦𝘴𝘵 𝘛𝘤𝘺𝘵𝘶𝘢𝘩” - titolo che possiamo, plausibilmente, tradurre in "L'Anima de li Mejo Mortacci Tua" - pubblicato (cabalisticamente?) nel 47 D.C. ma, a seguito della denuncia degli infami Psicopompi , subito sottoposto a censura e sequestro (con la distruzione - così perlomeno sembrava - di tutte le copie) per il reato di oltraggio ai Lares Familiares.

Gruppo assolutamente seminale nell'insulto ancestrale rivolto proprio alla seminalità, ante-signani dell'analisi metempsicotica (nelle sue declinazioni soniche e finanche filomusicologiche) dell'Imprec/Azione la quale viene dai intesa TCYTUAH certamente come critica atavicamente spietata alle radici stesse del nostro vivere sociale (ecco perchè il loro genere fu definito "Roots Insoultin'") ma anche alle dinamiche sottese allo sviluppo - ed al suo mantenimento - del Potere.

Infatti, al tempo stesso, l'Imprec/Azione è vista dai TCYTUAH anche come pratica che corre il rischio di tramutarsi in un vacuo sfogatoio funzionale certamente alla propria sopravvivenza (clicca QUI per epica scena da "La Grande Guerra") ma contestualmente anche al mantenimento dello Status Quo.

Pertanto, in questo "The Soul of the Best", i TCYTUAH raccolgono le loro hit più giustamente impietose nei confronti di tutti i populismi, di qualsiasi epoca e di qualsivoglia latitudine, in quanto è proprio il popolo ad essere concepito, a causa della sua profonda vigliaccheria e sostanziale "comodità nell'obbedienza", causa dei suoi stessi mali; i quali vengono, poi, ipocritamente lamentati spesso fino ad un ostentato/artificioso pianto. Sempre anche "tacci nostra", quindi: "Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo (...) e arisposeno tutti: "È vvero, è vvero!" [clicca QUI per il sonetto completo].

I sonetti, insomma, che avrebbe musicato il Sommo Imprecatore Giuseppe Francesco Antonio Maria Gioachino Raimondo Belli: contro ogni Cesare ma con la consapevolezza - assolutamente lucida - che, altresì, è sempre proprio il popolo a crearli.

Recentemente i TCYTUAH hanno annunciato - dopo diversi (troppi!) secoli di inattività - l'uscita di un nuovo disco che - mie attendibili fonti riferiscono - potrebbe essere intitolato "Alì Morthè".

Un altro piccolo passo per i TCYTUAH ma un grande passo per l'umanità nell'esplorazione della Metempsicopatologia?!

P.S.: si precisa che sul disco è inequivocabilmente e sarcasticamente indicato che "nessun obolo - a differenza di qualcun altro - è dovuto".


Trackilist:

1) 1=1 ⇔ 2+2=5 (1 vale 1 se e solo se 2 più 2 fa 5)

2) i-Larità

3) (Perchè Nessuno ha Mai Indagato su) Il Racket della Karonte Lines?

4) Metem/Psicotico

5) Gioco di Mani, Gioco di Villani

6) È vvero, è vvero! (Questa NON è una fake news)

7)  Datemi una Clava


Presto qui la recensione completa:

TURN ON, CAPIT MUNDI? TCYTUAH!

mortacci tua l'anima de li mejo mortacci tua

Li soprani der monno vecchio

Li soprani der monno vecchio

C'era una vorta un Re cche ddar palazzo

mannò ffora a li popoli st'editto:

"Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo, sori vassalli bbugiaroni, e zzitto.

Io fo ddritto lo storto e storto er ddritto:

pòzzo vénneve a ttutti a un tant'er mazzo:

Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo, ché la vita e la robba Io ve l'affitto.

Chi abbita a sto monno senza er titolo

o dde Papa, o dde Re, o dd'Imperatore,

quello nun pò avé mmai vosce in capitolo!".

Co st'editto annò er Boja per ccuriero,

interroganno tutti in zur tenore;

e arisposeno tutti: "È vvero, è vvero!".

(Gioacchino Belli)